ACQUA ALTA A VENEZIA, QUANTO CI SEI COSTATA?

Acqua alta, disagi, Venezia 01-11-2012

Sappiamo tutti del nuovo e triste record per la città di Venezia. La notte tra il 12 e il 13 Novembre 2019 si è raggiunto un livello di Acqua alta di 187 cm, il secondo più alto dal 1923 ad oggi dopo l’alta marea del 1966 che aveva fatto registrare 194 cm d’acqua oltre lo zero di riferimento. Sicuramente tutti coloro che hanno avuto danni, sentono i propri come i peggiori. Se, invece,ragioniamo obiettivamente, capiamo che tutto il nuovo, tutto il recente si può ricostruire e addirittura migliorare, mente il metro e mezzo raggiunto all’interno della Basilica di San Marco è stato sicuramente il più clamoroso. Già i preziosi mosaici della Basilica compromessi saranno subito opera di restauri, costosissimi restauri. E poi le due vittime, non causate dall’acqua, questo no, ma indirettamente ha aiutato. E la vita umana non ha prezzo.

Perché Venezia si allaga? Gli allagamenti sono l’effetto della combinazione di due fenomeni: da un lato le maree astronomiche, che dipendono dalla luna e dall’alternarsi delle stagioni, dall’altro vi è lo “storm surge”, la somma di effetti di una serie di fenomeni che comprendono la bassa pressione atmosferica, il vento (nel caso specifico Scirocco) e i fenomeni di “sessa” (oscillazioni all’interno di un bacino chiuso). La seconda componente non può essere prevista in modo deterministico. Praticamente la laguna di Venezia è come un grande catino con tre bocche (le bocche di porto) da dove entra ed esce l’acqua dal mare. Se ne entra tantissima spinta dallo scirocco, e questo non permette poi il defluire della stessa durante l’abbassamento della marea, è logico che quando ne entra ancora, il livello si alza a dismisura provocando il fenomeno,  che può essere sostenuto, molto sostenuto o estremamente sostenuto.  Ma mai e poi mai Venezia è allagata per più di 4 ore. Quando la marea è in discesa, Venezia torna alla normalità sino al picco successivo. Questo può accadere per un periodo e poi, tutto torna assolutamente normale.

Venezia, ricordiamolo, è una delle città d’arte più visitate al mondo (Venezia è patrimonio UNESCO, ricordiamolo) tanto che talvolta, l’eccessivo numero di visitatori potrebbero creare impatti negativi dal punto di vista ecologico, sulle attività sociali, sulla normale vivibilità. Ma è anche vero che se i turisti non ci sono, Venezia muore.

Un garzone trasporta il suo carico in spalla attraversando Piazza San Marco, mentre la marea sale, prevista su 160 cm sul medio mare, oggi 29 ottobre 2018. ANSA/ANDREA MEROLA

Come quantificare i costi degli allagamenti?  Sebbene a un non veneziano possa sembrare strano, entro un certo livello dell’acqua questo fenomeno è considerato normale dalla città e le attività proseguono senza particolari problemi. Sopra una certa soglia, tuttavia, i danni diventano enormi e una stima risulta estremamente difficile. È bene sottolineare che i danni non dipendono nemmeno dalla durata del fenomeno (che va da 1 a 6 ore) ma esclusivamente dal suo verificarsi.

I disagi e i costi (di natura sociale, economica, ecologica) di una marea ad 1,87 sono enormi: rischi per l’incolumità delle persone, costi di ristrutturazione/restauro degli edifici, possibile danneggiamento di edifici o opere con valore artistico/architettonico, disagi causati al traffico pedonale, disagi per circolazione di imbarcazioni o arresto della stessa con conseguente isolamento per le fasce più deboli della popolazione, chiusura di negozi e interruzione di attività economiche, rischio di danneggiamento/perdita delle merci nei magazzini e costi connessi alla loro salvaguardia. Non ultimo vi è il problema del riversamento in laguna dei rifiuti presenti sulle superfici dell’area urbana.

Ebbene, si è sfiorato il numero di 2.500 domande di rimborso da parte di cittadini e imprese (ricordiamo che momentaneamente si sono stabilite 2 soglie, 5.000 euro per i privati e 20.000 euro per le imprese per dare un aiuto immediato in attesa di quantificare poi i reali danni), per un ammontare complessivo di 8.8 milioni di Euro.  Ma quel che è peggio, è l’immagine di Venezia che ha avuto i danni peggiori, grazie ad una sorta di terrorismo (spero involontario), che ha dipinto Venezia come il peggior luogo dove recarsi ultimamente. Alberghi, ristoranti e tutte le attività legate al turismo, sono state colpite da una altissima percentuale di cancellazioni, quasi il 48%. Nemmeno nel 2001 dopo le torri gemelle di New York il turismo a Venezia era stato così duramente colpito. Se dovessimo quantificare anche quella perdita, il tracollo sfiorerebbe i 17 mln di Euro. Non male, davvero, non male.
Anche il direttivo dell’AVA (Associazione Veneziana Albergatori) si è recato a Roma per una conferenza stampa internazionale, invitando le agenzie viaggi, i tour operator e la clientela diretta, a tornare tranquillamente a Venezia in quanto tutto è tornato sicuro ed accogliente come prima. Un piccolo appunto: questo poteva e doveva essere fatto molto prima per tentare di arginare il fenomeno annullamenti con più tempestività. Anche il sottoscritto ha costantemente chiamato, inviato mail, lasciato messaggi alle varie redazioni dei TG nazionali e locali, pregandoli di dare la notizia delle acque alte in maniera corretta (non facciamo credere alla gente che ci sono 1 metro e 87 cm di acqua in giro per le calli veneziane, altrimenti Venezia sarebbe una città completamente sommersa …) ed informiamoli che dopo 4 ore si torna alla normalità. Ora è tardino, basti pensare che alla TV americana la notizia è passata come “Tsunami a Venezia …”

Che fare adesso? Vi prego, facciamo un bel passaparola, scrivete nei social, facciamo catena e informiamo che Venezia apre le braccia ai turisti e che l’acqua alta è parte della città. E so che se ve lo chiedo lo farete. E poi, andiamo a farle visita perché, una città ferita, ha bisogno di non essere lasciata sola.

Renato Trincanato
La vita...è un viaggio. Dunque, viaggiate! Chi sono io? Prima di tutto sono fin troppo razionale...l'istinto lo uso molto poco e prima di fare delle scelte devo pensare parecchio. Sono molto realista, non mi creo illusioni, non spero in cose su cui non c'è più speranza. Accetto la realtà,ma spesso non la condivido. Sono anche romantico sotto un certo punto di vista. Sono permaloso (nei limiti): una battuta a cavolo nel momento sbagliato sul mio carattere, sul mio abbigliamento o su qualsiasi altra cosa può essere fatale per la mia ira... Sono nervoso perennemente, credo...mi preoccupo per mille persone e prima di qualche prova importante sono sempre in tensione. Sono anche molto altruista, se un amico/a ha bisogno di sfogarsi io ci sono in qualsiasi momento, garantito. Sono io.
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