[AI DÌA] Band Musica con il Cuore

Musica con il cuore.

Quelle che negli Stati Uniti chiamano “good vibes”, letteralmente “buone vibrazioni”. Ci sono dei suoni, dei timbri, delle sequenze di note che sembrano dimorare dentro di noi, che forse sono state concepite assieme a noi, impresse nel nostro patrimonio genetico, un frammento di DNA al confine fra istinto primordiale e vagiti della consapevolezza.
Se certi stili musicali possono stare “al di qua” o “al di là” della nostra personale comprensione e segnarne i limiti, ce n’è sempre uno che travalica le nostre barriere e va “oltre”, “al di sopra”. In quel momento la nostra personale comprensione si eclissa: quella musica batte già in noi. È quel palpito primevo, d’impulso, il suono degli Aidìa Band. Questi sei musicisti percepiscono le sette note attraverso un “groove” che arriva dritto dentro, scorre sotto la pelle, svicola dai freni inibitori e risveglia, solletica, sollazza, affranca le nostre buone vibrazioni.
Gli Aidìa passano da Sting ai Doobie Brothers, da Anastacia ad Alex Britti e Battisti, da Michael Jackson a Pharrell Williams. C’è la batteria nitida ed energica, la linea di basso accattivante che gioca, si amalgama e supporta i riff orecchiabili della chitarra elettrica o acustica, ci sono le tastiere, il pianoforte e i sintetizzatori che danno ai brani un colore frizzante, elegante e vintage.
C’è il sesto strumento, quello che non ha tasti da pigiare né corde da pizzicare, né pelli tese su cui battere, ma che accarezza, sfiora e graffia: la voce. Una voce a tutto tondo, calda, tonica, vibrante e sempre “sui pezzi”, rivisitati dalla band in versione soul-blues-jazz-funky-pop-swing a piacimento. Una voce che quando si estende avvolge ed esalta l’insieme, trascinando i sensi e ridestando quel seme sopito oltre e dentro la nostra comprensione: l’armonia ancestrale, il battito istintivo. Questione di “good vibes”: nella musica con il cuore donata dagli Aidìa, le buone vibrazioni ci stanno tutte.

[AI DÌA]
Sara Capobianco – voce solista

Stefano Ranzato –  batteria

Mauro De Biasio – chitarre

Franco Ballarin –  tastiere

Alessandro Borme – basso, cori

Marilena Desiderio –  pianoforte

Argya Lydon
Introspettiva, riflessiva, amante della creatività, nasco sotto il segno della Bilancia nell'anno di Disco Inferno. Ascolto musica al di qua della techno trance e dell'heavy metal, per i quali ammetto di averci provato, senza riuscirci. Chiedo sempre a tanta musica e a tanti libri di aspettarmi, per dare una ragione alla vita che rimane. Secondo me è il concetto di aver cura del proprio tempo in questa dimensione. So di non sapere, ma faccio il possibile per colmare le lacune. Collaboro con coloro che nutrono, coltivano e curano un po' di pragmatica follia. In continua evoluzione..
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