Alle porte di Roma si cela un’abbazia con una storia millenaria e un segreto nascosto: qui si produce la misteriosa birra trappista italiana

Abbazia Tre Fontane

L’Abbazia si trova a pochi passi dal centro di Roma e rappresenta un perfetto esempio di come spiritualità e tradizione gastronomica possano fondersi in un luogo di culto.

Immersa nel verde e avvolta da un’atmosfera tranquilla, questa abbazia non è solo un punto di riferimento storico ma anche un centro di produzione dell’unica birra trappista in Italia. L’arte, la fede e la natura si intrecciano qui, creando un’esperienza unica da vivere e scoprire.

Un po’ di storia: fra arte e fede

L’Abbazia delle Tre Fontane non è solo nota per il suo fascino architettonico, ma ha anche una storia ricca e affascinante. Secondo la tradizione, il suo nome deriva dal martirio di San Paolo. Si narra che nel 67 d.C., dopo essere stato decapitato nei pressi dell’antica zona conosciuta come Acque Salvie, dal suo corpo sarebbero sgorgate tre fonti d’acqua, simbolo di vita e di rinascita; ecco quindi spiegato l’originale nome del luogo. Questo evento rappresenta un momento cruciale nella storia del Cristianesimo a Roma, visto che San Paolo è considerato, insieme a San Pietro, uno dei principali apostoli e messaggeri della fede cristiana.

Inoltre, l’abbazia ospita le spoglie di Sant’Anastasio, un santo militare persiano le cui reliquie sono state portate nel posto dal papa durante il VII secolo. Questo, quindi, non è solo un luogo di preghiera ma anche un vero e proprio scrigno di storia e cultura. Attraverso i secoli, l’abbazia ha ospitato diversi ordini religiosi: dai monaci greci-armeni ai Cistercensi, passando per i Francescani. Dall’1868, i Padri Trappisti si prendono cura di questo luogo, portando avanti le tradizioni monastiche e contribuendo a un’aura di spiritualità che attira visitatori da ogni dove.

Da visitare anche l’Arco di Carlo Magno, nonostante non sia direttamente associato all’imperatore, bensì ai suoi affreschi. Inoltre, il sito è arricchito dalla Chiesa di Santa Maria Scala Coeli, una graziosa chiesetta ottagonale, che racconta storie di martiri romani e si inserisce perfettamente nel contesto storico e culturale dell’abbazia.

La magia delle preparazioni dei Padri Trappisti

Ogni visita all’Abbazia delle Tre Fontane non può prescindere dall’esplorazione delle sue preparazioni monastiche. Qui, i monaci praticano un’economia autogestita, seguendo i dettami della Regola di San Benedetto, che incoraggia il lavoro e la comunità. La Bottega monastica è un vero e proprio angolo di paradiso per chi è alla ricerca di prodotti unici; qui si trovano birre artigianali, vari amari, oli, vino e persino saponi naturali. Insomma, non è solo un’esperienza spirituale, ma anche culinaria.

Borra Tre Fontane
Birra Tre Fontane, la birra trappista (MeMagazine.it) – Foto da Instagram @caffe_trefontane e @dirtyaudience.nitrocompany

Focalizzandoci sulla birra, la birra trappista delle Tre Fontane è una rarità. È il solo esempio in Italia ad avere l’autorizzazione a produrre birra d’abbazia sotto questo nome, un privilegio che condivide solo con altre dodici abbazie nel mondo. La vasta gamma di prodotti non finisce qui: gli scaffali espongono balsami e unguenti di altri monasteri, come quello di Orte, in Lazio; le tisane della tradizione eremitica di Camaldoli; e il sapone di Aleppo, prodotto dalle mani esperte delle monache siriane. È un’atmosfera che racchiude il profumo della tradizione e della spiritualità, dove ogni oggetto ha una storia.

Questa varietà non è solo rivoluzionaria per il palato, ma rappresenta un esempio di come tradizioni antiche possano convivere con le necessità moderne. La gestione attenta delle risorse e il duro lavoro dei monaci sono alla base di questo successo, creando uno spazio in cui i visitatori possono non solo osservare, ma anche partecipare all’eredità che continua a vivere in queste terre sacre.

Entrare nell’abbazia significa affacciarsi su un mondo dove il tempo sembra fermarsi, un luogo dove gli odori e i sapori raccontano una storia millenaria da scoprire. Un viaggio tra sacro e profano che non lascia indifferenti.