Allegorie Corporee – By Elido Gigi Turco
Nel guardare questi corpi nudi di donna si percepisce una pace quasi mistica e i concetti di spazio e di tempo, non negati, sembrano sospesi. Donne impreziosite da argenti e ori.
Dee, principesse, il cui dramma è frantumato e alleggerito da colori inconsueti, occupano spazi virtuali non distinguibili da occhi umani. Hanno dimensioni adatte al pensiero e si contorcono per occuparlo e dominarlo. E nel pensiero intimo si trovano accolte con rispetto e stima, con ammirazione e piacere.
Il corpo femminile è assunto a deità, a perfezione.
La perfezione di chi racconta esiste dove la mente tace e il pensiero artistico diventa forza. Sono momenti unici quelli che proiettano il fluire dell’energia creativa in un altrove in cui i corpi sono leggeri. Altrove in cui la bellezza è un’altra cosa e l’attrazione magica conferma il valore dell’esistenza. Questi frammenti cromatici dell’unità femminile sono piccole gocce di un pensiero complesso che viene celebrato nel suo esprimersi e celebra ancora la donna come energia primordiale, essenza suprema di bellezza interiore ed esteriore in un progetto di vita che ha a che fare con la concezione cosmica del mondo, con le sue geometrie perfette.
La preziosità contenuta in ognuno di questi corpi si manifesta nel silenzio, nel suo virtuoso muoversi tra gli spazi a volte complessi della vita con perfezione, quella perfezione nell’arte che è scopo inconscio dell’artista che accondiscende ad un disegno superiore da capire.
Questa Donna, che alla fine è una, sembra cercare la posizione esatta nel telaio dell’esistenza e nel disegno dell’artista. La tensione alla perfezione, resa esasperata dalla cura dei particolari, restituisce, nel suo raggiungimento, un mandala di forme sinuose, tessiture e intrecci di respiri. Un velo magico di colore copre, quasi per pudore, e addobba con regalità la dea madre.
Maria Rosa Casaleggi
Foto & Articolo di Elidio Turco
