Assegno di inclusione, via ai pagamenti il 27 Febbraio, ma non per tutti: perché molte famiglie non riceveranno nulla

Assegno di inclusione rinnovato il 27 febbraio, ma non per tutti. Alcune famiglie non riceveranno il pagamento a causa di un Isee non aggiornato o perché hanno superato i limiti di reddito e patrimonio stabiliti. Soluzioni diverse per sbloccare i pagamenti.

Il 27 febbraio segnerà un momento importante per molte famiglie italiane, poiché avverranno i pagamenti per l’Assegno di inclusione. Questa misura di sostegno economico è fondamentale per garantire un aiuto alle famiglie in difficoltà. Tuttavia, non tutte le famiglie riceveranno il pagamento, e le ragioni sono principalmente legate all’Isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Questo strumento è essenziale per valutare la condizione economica dei nuclei familiari e stabilire il diritto a ricevere aiuti statali.

Per continuare a beneficiare dell’assegno nel 2025, era necessario presentare un Isee aggiornato entro il 31 gennaio. Coloro che non hanno rispettato questa scadenza si trovano ora in una situazione di “sospensione” dei pagamenti. Questo non significa che abbiano perso definitivamente il diritto all’assegno, ma piuttosto che i pagamenti sono temporaneamente bloccati. Fino a quando non verranno comunicati i redditi e i patrimoni aggiornati tramite la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu), non ci saranno ricariche sulla carta prepagata associata all’assegno.

Le soglie per l’Assegno di inclusione, definite dal decreto legge n. 48 del 2023, sono le seguenti:

  1. Isee non superiore a 10.140 euro;
  2. Reddito non superiore a 6.500 euro (da moltiplicare per il parametro di scala di equivalenza), che aumenta a 8.190 euro per nuclei composti esclusivamente da persone over 67 o con grave disabilità;
  3. Patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro, escluse le prime case, a meno che non superi il valore ai fini Imu di 150.000 euro;
  4. Patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro, con aumenti di 2.000 euro per ogni componente aggiuntivo fino a un massimo di 10.000 euro, e ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo. Inoltre, si aggiungono dai 5.000 ai 7.500 euro in caso di disabilità.

Situazioni di sospensione e ripristino del diritto

Il meccanismo dell’Assegno di inclusione è stato concepito per garantire un sostegno a chi si trova in difficoltà economica, ma la sua efficacia dipende dalla corretta comunicazione delle informazioni relative ai redditi e ai patrimoni. Le famiglie che non hanno presentato un Isee aggiornato non potranno ricevere il pagamento, ma possono rimediare presentando la nuova Dsu. Una volta ottenuto un Isee aggiornato che rispetti i requisiti, il pagamento potrà essere sbloccato e verranno erogati eventuali arretrati.

Assegno di inclusione perchè molte famiglie non riceveranno nulla, i dettagli – memagazine.it

D’altra parte, per le famiglie che hanno presentato un Isee aggiornato ma hanno visto aumentare il proprio indicatore, la situazione è più complessa. La revoca dell’assegno avviene automaticamente quando i requisiti non sono più soddisfatti. In questo caso, l’unica soluzione per ripristinare il diritto all’assegno è richiedere un Isee corrente, che considera la situazione economica di un anno fa. Questo consente di valutare le condizioni attuali e di presentare una nuova domanda per l’Assegno di inclusione se i redditi o i patrimoni sono diminuiti rispetto all’anno precedente.

È importante sottolineare che l’Assegno di inclusione è solo una delle misure di sostegno disponibili per le famiglie in difficoltà. Altri strumenti, come il Reddito di Cittadinanza e le indennità legate a specifiche situazioni di emergenza, possono essere attivati in concomitanza o come alternativa all’assegno. Tuttavia, anche in questi casi, la tempistica e la correttezza della documentazione presentata sono fondamentali per determinare la tempestività dei pagamenti.

Le famiglie che non riceveranno l’assegno a febbraio dovranno prestare attenzione a questi dettagli e agire prontamente per evitare un prolungamento della sospensione. In un periodo in cui il costo della vita continua a salire e le difficoltà economiche si moltiplicano, ogni mese di attesa per un sostegno economico può comportare gravi conseguenze per il benessere delle famiglie interessate.

Il 27 febbraio rappresenta una data cruciale per molti, ma per alcune famiglie potrebbe essere solo un altro mese di attesa e incertezze. La necessità di rimanere informati e di agire tempestivamente è più che mai evidente, poiché la complessità del sistema di welfare e delle sue norme richiede un’attenzione particolare da parte di chi si trova a dover fare affidamento su questi aiuti per la propria sopravvivenza economica quotidiana.

Published by
Antonella Boccasile