Bonus cancellati nel 2025: stop ai pagamenti, quali verranno bloccati con il nuovo anno

Stop bonus

Cambiamenti nelle agevolazioni fiscali in Italia nel 2025. Attenzione perché moltissimi bonus saranno cancellati. Ecco quali

Nel 2025, il panorama delle agevolazioni fiscali in Italia subirà significativi cambiamenti, con l’eliminazione di diversi bonus e la modifica o sostituzione di altri. Il governo ha stabilito un piano di revisione che mira a ottimizzare le risorse, focalizzandosi su aree specifiche e riducendo la spesa pubblica. Tra i bonus che saranno eliminati completamente, alcuni saranno parzialmente sostituiti da nuove misure, mentre altri spariranno senza lasciare alternative immediate.

Questi cambiamenti riflettono una riorganizzazione del sistema di incentivi fiscali in Italia, con l’obiettivo di ottimizzare le risorse disponibili e indirizzare le politiche pubbliche verso settori prioritari e strategici.

Cambiamenti sui bonus

Partendo dal settore edilizio, uno dei più influenzati da queste modifiche, il superbonus 110% subirà un’ulteriore riduzione. Dopo essere stato ridotto al 70% nel 2024, nel 2025 scenderà al 65%. Questa misura continuerà a sostenere i lavori di efficientamento energetico, ma con criteri più rigidi e una minor copertura. L’ecobonus, che includeva detrazioni al 50% e al 65%, verrà anch’esso rivisto. La detrazione sarà esclusivamente al 65%, ma solo per specifiche tipologie di interventi, limitando ulteriormente le opzioni per i contribuenti.

Cambiamenti bonus
Come cambierà la politica dei bonus nei prossimi mesi – (memagazine.it)

Il sismabonus, importante per la messa in sicurezza degli edifici, sarà prorogato fino al 2027 ma con modifiche significative. Nel 2025, l’aliquota di detrazione sarà del 50% per i lavori su prime case e del 36% per gli immobili non residenziali o secondari. Nei due anni successivi, queste aliquote verranno ulteriormente ridotte, portando il beneficio al 36% per le prime case e al 30% per gli altri immobili. Queste modifiche rappresentano un tentativo di mantenere attivo il supporto per la sicurezza sismica, seppur con fondi ridotti.

Un altro bonus che vedrà la sua fine è il bonus verde, che supportava i lavori di manutenzione e realizzazione di giardini privati. Sebbene non ci sarà una misura diretta sostitutiva, alcune delle attività coperte potrebbero rientrare nel rinnovato bonus ristrutturazioni. Quest’ultimo manterrà una detrazione del 50% per le prime case, con un tetto di spesa di 96.000 euro, mentre per le seconde case scenderà al 36% con un limite di 48.000 euro. Questo cambio rappresenta una strategia per spingere i cittadini verso interventi più strutturali e meno superficiali.

Passando ai bonus che non avranno un’alternativa nel 2025, troviamo il bonus acqua potabile, il bonus tv e decoder, il bonus internet e il bonus benzina per i lavoratori del settore privato. Queste agevolazioni, che hanno contribuito a sostenere le spese quotidiane di molte famiglie, non avranno una sostituzione diretta a livello nazionale. Tuttavia, è possibile che a livello regionale possano emergere iniziative locali per supplire almeno parzialmente alla loro assenza. Le regioni potrebbero, ad esempio, introdurre agevolazioni specifiche per l’accesso all’acqua potabile o per incentivare l’uso di tecnologie più avanzate nelle telecomunicazioni.

Il bonus acqua potabile, concesso come credito d’imposta per l’acquisto di sistemi di miglioramento della qualità dell’acqua, è stato uno strumento utile per promuovere la sostenibilità domestica. La sua eliminazione potrebbe stimolare le amministrazioni locali a trovare soluzioni alternative per continuare a incentivare pratiche sostenibili nelle famiglie e nelle piccole imprese.

Il bonus tv e decoder, che ha sostenuto la transizione verso nuovi standard trasmissivi, ha avuto un impatto significativo sulla modernizzazione del parco tecnologico domestico. Anche se non ci sarà un successore diretto, i progressi tecnologici potrebbero spingere verso nuove forme di supporto, magari focalizzate sull’inclusione digitale.

Per quanto riguarda il bonus internet, l’accesso alla banda larga rimane una priorità strategica per lo sviluppo economico e sociale. Anche se la misura nazionale scomparirà, ci si aspetta che le regioni investano in infrastrutture digitali per colmare il divario tecnologico, soprattutto nelle aree rurali o meno servite.

Infine, il bonus benzina, che ha offerto un sollievo economico ai lavoratori del settore privato, rappresenta una questione aperta, soprattutto in un contesto di crescente attenzione alle energie rinnovabili e alla mobilità sostenibile. La sua eliminazione potrebbe accelerare il passaggio a politiche di incentivazione dell’uso di mezzi di trasporto ecologici, come i veicoli elettrici o il trasporto pubblico.