Il caffè è una delle bevande più amate in Italia, e sebbene la tradizione della moka sia fortemente radicata, negli ultimi anni si è assistito a un vero e proprio boom delle cialde e delle capsule.
Questo fenomeno non riguarda solo il nostro Paese, ma è diffuso a livello globale, spinto dalla comodità e dalla velocità di preparazione che questi prodotti offrono. Tuttavia, un recente test condotto in Germania ha messo in luce alcune problematiche relative alle cialde, sollevando interrogativi sulla sicurezza e sulla trasparenza della loro produzione.
Problematiche evidenziate dal test tedesco
Il test, che ha coinvolto 21 prodotti tra cui sei certificati biologici, ha esaminato diversi aspetti delle cialde di caffè. Tra i principali punti di attenzione vi sono la presenza di sostanze potenzialmente dannose per la salute, come l’acrilammide, i pesticidi e i furani. L’acrilammide è una sostanza che si forma durante la tostatura del caffè ed è sospettata di avere effetti cancerogeni. I pesticidi, tra cui il glifosato, sono stati rilevati in tracce in alcuni prodotti, anche biologici, sollevando preoccupazioni circa la loro sicurezza. Inoltre, i furani, composti che possono causare danni al fegato, sono stati trovati in tutte le cialde analizzate.
Tra le cialde testate, solo una ha ricevuto un punteggio “buono” e si tratta delle cialde biologiche Fairglobe vendute da Lidl, che purtroppo non sono disponibili nei negozi italiani. Questo risultato ha sorpreso molti, poiché Lidl è un discount e spesso non viene associato a prodotti di alta qualità nel settore del caffè. Tuttavia, il test ha dimostrato che le cialde Fairglobe rispettano rigorosi standard di sicurezza e trasparenza.
Le altre cialde testate hanno presentato diverse criticità, in particolare per quanto riguarda la presenza di acrilammide e pesticidi. Alcuni marchi noti, come Lavazza, e i caffè venduti da Aldi e Penny, sono stati bocciati a causa delle elevate concentrazioni di queste sostanze. Anche la trasparenza delle catene di approvvigionamento è risultata un problema significativo, poiché solo quattro produttori su ventuno hanno fornito informazioni complete sulle loro filiere.
La trasparenza è fondamentale non solo per garantire la qualità del prodotto, ma anche per assicurare che i diritti umani e ambientali siano rispettati lungo tutta la catena di approvvigionamento. Purtroppo, molte delle persone coinvolte nella coltivazione del caffè vivono ancora in condizioni di povertà, con redditi insufficienti per sostenere una vita dignitosa. Questo è particolarmente preoccupante se si considera che circa l’80% della coltivazione mondiale di caffè avviene in piccole aziende agricole.
Anche se le cialde di caffè offrono una soluzione pratica e veloce per godere di un buon caffè, è importante essere consapevoli delle problematiche associate a questi prodotti. La scelta di caffè più sostenibili e trasparenti può contribuire a promuovere pratiche migliori e più etiche nel settore. Mentre il test tedesco ha evidenziato alcune delle sfide esistenti, ha anche dimostrato che è possibile produrre cialde di caffè sicure e di qualità, come dimostrato dalle cialde Fairglobe di Lidl.