Cercami, André Aciman. Recensione del sequel letterario di Chiamami col tuo nome

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Il 28 ottobre è uscito nelle librerie Cercami, romanzo di André Aciman sequel dell’arcinoto Chiamami col tuo nome, opera traposta magistralmente da Luca Guadagnino nell’omonimo film. Alla prima occasione mi sono fiondata in libreria per acquistarlo spinta dall’irrefrenabile necessità di sapere se la storia d’amore tra Elio ed Oliver avesse ancora una chance oppure fosse destinata a non trovare l’epilogo che tutti speravamo.

Se ancora non aveste letto Chiamami col tuo nome, vi consiglio di recuperare subito! Vi lascio comunque di seguito una breve sinossi.

Anni ’80. Elio ha diciassettenne e si prepara a trascorrere come ogni estate le vacanze nella splendida villa di famiglia sulla Riviera Ligure. Ogni anno il padre di Elio, professore universitario, ospita un ragazzo straniero come assistente, solitamente una scocciatura per Elio, ma quell’anno è diverso. A presentarsi alla villa è Oliver, 24 anni, biondo, bello come un attore americano e con la giusta dose di sfacciataggine, che conquista fin da subito tutti. Anche Elio, decisamente colto e brillante per la sua età, ne rimane affascinato. I due ragazzi passano le giornate a bordo piscina: Oliver seduto a tavolino a scrivere e Elio disteso al sole a leggere il suo autore preferito, Eraclito. Nonostante la differenza di età, Elio ed Oliver, hanno molte passioni in comune e così trascorrono le giornate a nuotare, a giocare a tennis, a correre in bicicletta e a parlare di libri e di film. I due si sorprendono a guardarsi di nascosto e comincia in questo modo un gioco fatto di seduzione, di attese e di intese. Nasce tra i due un desiderio irrefrenabile, fatto di paure, ossessioni e ingenuità. L’intensità e la profondità di questi sentimenti

Se avete amato Chiamami col tuo nome, leggerete d’un fiato anche Cercami. C’è ben poco da fare vi travolgerà, commuoverà appassionerà e alla fine vi lascerà orfani come ogni pregevole opera letteraria che si rispetti. Inevitabilmente resterete come dei bambini che “ne vogliono ancora”, pur raggiungendo la storia il suo dovuto compimento.

Ma arriviamo al dunque e parliamo di Cercami. Cominciamo dalla struttura. Il libro è suddiviso in 4 parti tempo, cadenza, capriccio, da capo, ciascuna delle quali assume il punto di vista di un personaggio diverso.

Il libro si apre con Tempo venti anni dopo le vicende di Chiamami col tuo nome. Il punto di vista è quello di Samuel, il padre di Elio, ormai divorziato dalla moglie e convinto che l’amore non sia più una questione che lo riguardi e che la felicità sia un miraggio lontano. Su un treno da Firenze a Roma, incontra casualmente una giovane donna, Miranda, una fotografa ribelle e arguta che in quell’uomo ben più maturo di lei scopre la persona che avrebbe sempre voluto conoscere. Tra i due c’è subito intesa e… beh, al resto ci penseranno le strade e le atmosfere di Roma. In Cadenza ritroviamo un Elio ormai adulto. Un incontro a Parigi potrebbe rivelarsi la chiave per riuscire a cancellare il ricordo ancora vivido di Oliver che sembra non volerlo abbandonare. Capriccio è il punto di vista di Oliver, che vive a New York, è sposato con Micol e ha due figli: la sua vita potrebbe essere perfetta ma, in fondo, è consapevole di aver rinunciato alla felicità molto tempo fa.

“Devo tornare, Micol. Perché? Perché la mia vita si è fermata lì. Perché non me ne sono mai andato del tutto. Perché il resto di me qui sembra la coda mozzata di una lucertola, che si dimena e si divincola mentre il corpo è rimasto dall’altra parte dell’Atlantico in quella meravigliosa casa sul mare. Sono stato lontano fin troppo a lungo.”

E Da Capo? L’ultimo capitolo che si svolge ad Alessandria d’Egitto è l’epilogo della storia. Nessuna anticipazione se non che Elio e Oliver, finalmente, si troveranno faccia a faccia. Sarà un lieto fine o no? Lo scoprirete voi.

Un romanzo riesce a catturarci nel momento in cui percepiamo i personaggi come persone reali, non necessariamente vicine al nostro modo di sentire o di pensare ma, comunque, come persone fatte di carne, ossa e sentimenti. Ecco, credo che la maestria di Aciman sia proprio quella di dare ai suoi personaggi una complessità, uno spessore e una capacità di introspezione tali da dare loro consistenza. Si materializzano davanti ai tuoi occhi, diventano reali, ti aspetteresti quasi di poterli conoscere davvero e parlarci. Inoltre, la capacità strabiliante di Aciman è quella di creare magnifici ed efficaci giochi di intesa fra i personaggi: sguardi, sottintesi nei dialoghi, scambi di battute argute, tutto viene trasposto risultando comunque comprensibile al lettore. Senza contare la verità immortale di alcune affermazioni che viene voglia di riscriversi e tatuarsi sulla pelle.

“Non sono forse questi i due scenari peggiori? Da un lato ciò che sarebbe potuto accadere ma non è mai accaduto, dall’altro ciò che potrebbe ancora accadere anche se non nutriamo più speranze.”

Cercami è sicuramente un romanzo sul coraggio. È il coraggio di darsi delle seconde opportunità, il coraggio di perseguire la nostra felicità, nonostante tutto, perché è quello che dobbiamo a noi stessi. Ma Cercami è ovviamente anche un romanzo sull’Amore e come le dimensioni di spazio e tempo non lo riguardino in alcun modo.

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Francesca Minto
28 anni. Capita, a volte, che la testa, influenzata da un libro, da una frase, da una strofa, da un fotogramma, si rifiuti di restare attaccata al collo e che di conseguenza il cervello cominci a vagare per conto proprio, esplorando mondi e dimensioni paralleli. Se non rispondo al telefono, mi trovi a bere il te con la lepre marzolina e il cappellaio matto.
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