Coco Chanel: un mito a 50 anni dalla morte ricordato da Annarita Briganti intervistata da Sara Zanferrari.

La bellissima copertina del libro dedicato a Coco Chanel,

Carissimi amici lettori bentrovati. Tra i miei amici “fisici” (molto differenti da quelli che sono conoscenti web) annovero con un piacere immenso, anche una donna che ho sempre ammirato per la sua storia personale, per la sua cultura, per il suo attaccamento viscerale ai libri. Parlo di Sara Zanferrari, giornalista, impiegata al comune di Spinea, presentatrice di libri, una “signora della Riviera del Brenta”, quelle che piacciono a me. Tempo fa mi scrive e mi propone un’intervista ad Annarita Briganti che ha scritto un libro su un mito della Moda internazionale, a 50 anni dalla morte: Coco Chanel. Ovviamente per Sara porte aperte e l’ho pregata di realizzare lei direttamente l’intervista che vi ripropongo pari pari. Buona lettura e, se vi va, leggete il libro perchè ne vale la pena.

Annarita Briganti autrice del libro.

Ecco l’intervista di Sara Zanferrari ad Annarita Briganti:

Il 7 gennaio è uscito in libreria “Coco Chanel. Una donna del nostro tempo”, quinto libro della giornalista e scrittrice Annarita Briganti, editore Cairo. Una nuova biografia sulla donna che rivoluzionò il mondo della moda non solo femminile, bensì il concetto stesso di moda.

Annarita Briganti torna a raccontarci, dunque, la storia di una donna speciale, dopo il suo precedente “Alda Merini. L’eroina del caos” (Cairo, 2019) anch’esso dedicato a un mostro sacro, a una donna coraggiosa che ha rotto con le convenzioni. Le abbiamo fatto qualche domanda.

Coco Chanel
  1. Coco Chanel: una donna, un mito, che resiste a 50 anni dalla sua morte, ancora vivissimo e intramontabile. Hai scelto lei, fra tanti o tante, per il tuo quinto libro: la domanda è ovvia, perché? Dopo averlo letto in verità la risposta a me è giunta quasi da sola, perché si percepisce fra le pagine un amore per Gabrielle/Coco da parte tua che va ben al di là del personaggio. Vuoi raccontarcelo?

L’ho scelta perché volevo leggere la sua vita finalmente ricostruita, e perché mi piacciono le sfide, è molto più difficile raccontare un mito, e perché sentivo che c’erano molte cose ancora che andavano dette su di lei.

  • “La gente crede che io abbia trovato tutte le porte aperte, ma la verità è che le ho spinte”. Fra le tante sue massime che conosciamo, questa non è famosa, e tu l’hai invece messa al principio, perché la potessimo leggere fin da subito, dando così dalle prime righe il senso di quella che sarà la tua descrizione di Gabrielle, diventata poi Coco. Una donna geniale e caparbia, a cui la vita non ha regalato niente, anzi le carte che le erano state messe in mano fin dalla nascita erano proprio scarse, eppure…

Perché questa epigrafe? perché mi piacciono le donne e gli uomini che si sono costruiti i loro percorsi, che si sono fatti da sé. Mi piacciono le persone di origini umili, che lottano per trionfare sulla sorte: non a caso io la definisco “provinciale”, in senso però totalmente positivo, per me è un grandissimo complimento. Chanel è una persona che nasce ai confini dell’impero e che crea un impero, che esiste ancora. Mi piacciono in particolare le donne che si fanno da sé e non aspettano la classica scarpetta dal principe per diventare principesse o peggio utilizzano mezzi per ottenere vantaggi. Mettere questa sua frase all’inizio del libro vuol dire non solo anticipare il tipo di percorso, ma è anche un elemento autobiografico: anche io le porte le ho dovute spingere, anzi le ho proprio sfondate. Certo sarebbe stato più facile se avessi avuto qualche aiuto, ma è tutt’altro percorso quello di guadagnarsi tutto da sé.

  • Ci sono episodi noti, ed altri meno, o forse affatto, nel tuo libro. Hai fatto davvero un lavoro accurato di recupero e approfondimento delle fonti. Ti sei spostata fisicamente in più Paesi, hai letto in più lingue, il tutto fra l’altro con la pandemia in arrivo… Anche tu hai dimostrato una certa caparbietà, come la nostra eroina.. Quanto è durato il tuo “viaggio” per arrivare a queste belle pagine?

Questo viaggio è arrivato proprio con la pandemia. E’ iniziato nel vecchio mondo e poi continuato e infine sfociato nel libro, durante la pandemia. Credo che non ci sia amuleto migliore per affrontare il nuovo mondo, che già stiamo costruendo: un libro che mi ha ridato felicità e che dà felicità. L’ho scritto felice, nonostante il contesto drammatico e so che aiuta a stare bene. Abbiamo tutti bisogno di un po’ di felicità.

Ai miei libri ci penso e ci lavoro sempre. Sono processi molto lunghi, che si inseriscono anche nel mio lavoro di giornalista, due aspetti diversi della mia vita che però sono sempre con me. Sapevo che avrei voluto raccontare Chanel e da molto tempo mi stavo preparando a questo libro. L’unica cosa che non avevo previsto era il leggerissimo dettaglio di una pandemia! Motivo in più per portarlo a termine e farlo uscire, perché ne abbiamo bisogno.

  • Una donna del nostro tempo, quindi, come dici bene nel sottotitolo. Volevi intendere attuale? o qualcos’altro?

Una donna del passato, simbolo del 900, ma anche donna del presente per tutta la contemporaneità che racconto nel libro e donna del futuro perché caratterizza tutte le epoche, anche quelle future. Non passerà mai, come diceva la sua ultima amica intima quando le chiedevano “com’era Chanel?” Lei rispondeva “Per sempre viva e per sempre giovane”.

  • C’è un messaggio in particolare che vuoi dare a chi ti legge?

Quello di continuare a sognare nonostante tutto, sempre e comunque. Impariamo di nuovo a sognare, perché la mia impressione è che la realtà attuale ci stia schiacciando, impariamo di nuovo a sognare.

  • Hai già qualche altro personaggio che ti sta abitando?

Chanel vorrebbe che rispondessi che sto pensando solo a lei. E’ vero, quest’anno penso solamente a Chanel. Però per me la scrittura è come respirare….scrivo sempre i miei libri. Chanel lo sa e lo apprezza, ma quest’anno staremo insieme, io e lei. Spero che sarà un viaggio bellissimo e ho tanta voglia di farlo.

E noi lettori ci auguriamo dunque di incontrarvi tutt’e due, Annarita e Chanel!

Renato Trincanato
La vita...è un viaggio. Dunque, viaggiate! Chi sono io? Prima di tutto sono fin troppo razionale...l'istinto lo uso molto poco e prima di fare delle scelte devo pensare parecchio. Sono molto realista, non mi creo illusioni, non spero in cose su cui non c'è più speranza. Accetto la realtà,ma spesso non la condivido. Sono anche romantico sotto un certo punto di vista. Sono permaloso (nei limiti): una battuta a cavolo nel momento sbagliato sul mio carattere, sul mio abbigliamento o su qualsiasi altra cosa può essere fatale per la mia ira... Sono nervoso perennemente, credo...mi preoccupo per mille persone e prima di qualche prova importante sono sempre in tensione. Sono anche molto altruista, se un amico/a ha bisogno di sfogarsi io ci sono in qualsiasi momento, garantito. Sono io.
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