Erano saliti sul podio nel 2019, ma era il gradino più basso. Questa volta il team italiano ha sbaragliato la concorrenza e si è aggiudicato il titolo 2021/2022 di Campione del mondo della pasticceria, la prestigiosa competizione internazionale organizzata nell’ambito del Sihra di Lione, uno dei più importanti appuntamenti fieristici del settore ristorazione, hôtellerie e alimentazione che si chiude oggi. Lorenzo Puca, Massimo Pica e Andrea Restuccia: questi i componenti della squadra che, allenati dal torinese Alessandro Dalmasso, si sono imposti davanti al Giappone e ai padroni di casa della Francia. Il premio per l’ecosostenibilità è andato alla Svizzera, quello per lo spirito di squadra al Cile. L’Italia succede alla Malesia, campione nel 2019. E ora si prepara per il Bocuse d’Or, campionato mondiale di cucina per cuochi a cadenza biennale che si tiene a Lione, con il team tricolore guidato da Alessandro Bergamo, già sous chef del ristorante Cracco di Milano.
Il concorso nato nel 1989 per iniziativa del pasticcere Gabriel Paillasson e giunto alla 16esima edizione ha visto in competizione squadre arrivate da tutto il mondo. E’ la terza volta che gli azzurri si aggiudicano la medaglia d’oro, confermando così la forte tradizione, professionalità e creatività della scuola italiana. Le squadre in campo, nelle dieci ore concesse dal regolamento, si sono dovute cimentare su varie specialità, come i dessert da condividere, le torte gelato, la scultura in zucchero e cioccolato e quella di cioccolato fondente. Molte le novità di quest’anno, volute dal nuovo presidente, Pierre Hermé. In particolare, è stata introdotta la preparazione del dessert da ristorante che ha sostituito la categoria dessert al piatto rimasta in vigore fino alla passata edizione, sotto la direzione di Paillasson.
“Lo scopo – ha sottolineato Pierre Hermé – è stato quello di rimarcare l’importanza della professione del pasticcere nell’ambito della ristorazione e di evidenziare il legami sempre più forti fra lo chef e il pastry chef.” Proprio per queste ragioni la prova è stata sottoposta al vaglio di una speciale giuria composta sia da pastry chef sia da chef, tra i quali Giuseppe Amato, che lavora al tristellato La Pergola di Roma. Abbiamo chiesto ad Alessandro Dalmasso un commento su questa grande e meritatissima vittoria italiana: “I tre ragazzi hanno fatto un lavoro straordinario, tutto il merito va a loro. Dobbiamo sempre ricordarci che hanno dedicato una parte della loro vita per raggiungere questo obiettivo e hanno abbandonato il lavoro, per rimettersi in gioco, in qualche modo andare di nuovo a scuola e farsi guidare.”
L’Italia non scende dal podio dal 2007, ciò significa che la preparazione e la capacità dei nostri pasticceri sono tra le miglioro al mondo. Quest’anno, inoltre, anche nella musica e nello sport, l’Italia si è confermata la migliore a livello europeo e mondiale. Ma fino a fine anno c’è ancora tempo per vincere qualcos’altro. Chissà!
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