Dal wallet digitale al mercato latino-americano: i piani segreti di Namirial per una crescita super esplosiva

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Ecco come la tecnologia sta avanzando e sta reagendo sul nuovo mercato 2.0: ecco i dettagli e i piani segreti di Namirial

Nel frenetico mondo della tecnologia e dell’innovazione, le aziende devono costantemente adattarsi e trasformarsi per rimanere competitive. Namirial, una società con sede a Senigallia, ha fatto suo questo concetto, segnando una svolta decisiva dal 2020, anno in cui Max Pellegrini è salito al timone come amministratore delegato. Non è solo un cambio di leadership. È una rinascita, un’opportunità d’oro per crescere e diversificarsi nel panorama globale, emerso in un periodo di sfide collettive come la pandemia da Covid e le tensioni sociali negli Stati Uniti.

Max Pellegrini è un manager di ritorno, con un passato ricco di esperienze negli Stati Uniti. Dopo ben 15 anni all’estero, ha deciso di tornare in Italia, spinto dall’amore per i suoi figli e dal desiderio di dare loro un’educazione più internazionale. Ma non solo per ragioni familiari. Una sinfonia di eventi globali, tra cui il movimento Black Lives Matter, ha fatto sì che l’idea di tornare in patria si trasformasse in una vera e propria opportunità. Namirial lo aspettava con una sfida stimolante e in continua evoluzione.

Sotto la direzione di Pellegrini, l’azienda ha realizzato una metamorfosi incredibile. Prima della sua gestione, Namirial era conosciuta principalmente nel mercato italiano per i suoi servizi di digitalizzazione e fiduciari. Con quasi 50 milioni di ricavi, la maggior parte proveniva dal mercato nazionale, con un modesto 10% dall’estero. Tuttavia, Pellegrini ha subito colto il grande potenziale inespresso, portando avanti l’espansione e dando impulso a una fase di accelerazione.

Una crescita esponenziale

Il cambiamento è stato radicale. In soli quattro anni, il fatturato di Namirial è più che triplicato, ampliando non solo l’offerta di servizi, ma anche il modello di business. Tra i servizi offerti ora ci sono la firma elettronica, la posta elettronica certificata e la fatturazione elettronica, solo per citarne alcuni. Inoltre, l’azienda ha intrapreso una serie di acquisizioni, contribuendo all’espansione sui mercati esteri.

Oggi, Namirial vanta un’ampia distribuzione internazionale, con oltre il 30% dei ricavi provenienti dall’estero. Sono ben 170 i partner globali che rivendono i servizi e seimila clienti enterprise soddisfatti. Nonostante questo, Max Pellegrini attribuisce gran parte del successo alla forza del team già esistente al suo arrivo. Ha lavorato per migliorare i processi finanziari e organizzativi, mantenendo intatta quella sana imprenditorialità italiana che caratterizza la cultura aziendale.

Innovazione e sostenibilità

Sotto la guida di Pellegrini, Namirial ha anche tracciato un percorso importante in termini di responsabilità sociale. È stata la prima azienda in Italia a ottenere una certificazione per le pratiche di diversity & inclusion. Non solo, ma ha anche contribuito a ridurre l’impronta di carbonio di molte aziende attraverso una serie di soluzioni innovative, da cui emerge senza dubbio la firma digitale come esempio emblematico, che ha reso superflui molti spostamenti fisici.

In questo spirito di innovazione e apertura, Namirial si posiziona oggi come un modello da esportare. L’Italia, considerata all’avanguardia nel settore dei servizi fiduciali, è vista come un esempio da seguire. L’azienda intende diffondere il suo know-how oltre i confini nazionali, e non è difficile immaginare un futuro in cui queste esperienze alimentano la crescita in mercati esteri, contribuendo a creare nuove opportunità.

Sguardo sul futuro

Guardando al futuro, Pellegrini non nasconde la sua ambizione di consolidare ulteriormente la posizione di Namirial in Italia. Al momento, l’azienda è una delle realtà più significative nel panorama della digitalizzazione. Ha in mente piani chiari per l’espansione, focalizzandosi nell’immediato sull’Europa, dove vede enormi opportunità di crescita. Con 250 fornitori di servizi qualificati nel continente, Namirial si colloca come uno dei maggiori attori, ideale per diventare un consolidatore naturale del mercato.

Tuttavia, non ci si ferma qui. L’attenzione si sposta anche verso il mercato latino-americano, che ha registrato una crescita del 30% nel 2023. È l’ennesima opportunità per espandere l’orizzonte dell’azienda. Non sfugge lo sguardo a Medio Oriente e Sud-est asiatico. Pellegrini ha tracciato una tabella di marcia: prima l’Europa, poi l’America Latina in un anno e mezzo e infine il Medio Oriente e il Sud-est asiatico entro il 2026.

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Sviluppo dei talenti e innovazione tecnologica

In questo contesto di continua evoluzione, Namirial non si limita a pensare ai numeri. Molto importante è anche il capitale umano, che viene costantemente valorizzato. Pellegrini ha condiviso che l’azienda ha investito nei giovani, instaurando collaborazioni con università di Napoli, Ancona e Padova. L’istituzione di un’accademia interna permette di formare ogni anno decine di tecnici e sviluppatori. I migliori vengono assunti al termine di un percorso formativo mirato.

Ma non è tutto qui. Per stimolare la creatività tra i più giovani, l’azienda organizza hackathon due volte all’anno, coinvolgendo tra 25 e 30 ragazzi. Vengono forniti temi, strumenti e 24 ore per sviluppare idee innovative. Da eventi simili sono emerse due novità significative: un digital assistant per il processo di firma e un software altamente innovativo per la conservazione dei dati sensibili, come quelli sanitari. Queste iniziative dimostrano che, coinvolgendo e motivando le persone, si può creare un ambiente stimolante e competitivo.

Namirial si appresta a scrivere il futuro in un mondo in costante cambiamento, tenendo ben fermo il timone dell’innovazione e della responsabilità sociale.