Domenica delle Palme: perchè si celebra? Ecco la storia in breve. Ancora chiuso il turismo un anno dopo.

Ciao a tutti e bentrovati cari amici lettori. Oggi è la festa delle Palme, la celebrazione dalla quale inizia, per i cattolici, la settimana Santa che prelude alla festa più importante del Cattolicesimo, la Pasqua di Resurrezione. Gesù in sella ad un’asina, fa il suo ingresso a Gerusalemme e viene accolto da una folla festante con delle palme in mano, quasi a volerlo salutare in segno di pace, accettandolo finalmente come il Messia. La festa delle Palme è celebrata da Cattolici, 0rtodossi e qualche chiesa Protestante.

Anche nei quattro Vangeli troviamo la celebrazione della Domenica delle Palme, descritta dagli Evangelisti in maniera diversa, chi parla di Palme vere e proprie, chi di rami di campo, chi di fronde festose. Addirittura si fa cenno che al passaggio di Gesù, molti si tolsero i loro mantelli per farlo camminare sopra di essi. Qui in Italia, ormai da moltissimi anni, le Palme sono sostituite da ramoscelli di ulivo, eletto anche simbolo di pace e fratellanza tra gli uomini.
Anche gli Ebrei hanno celebrano un rito simile alle Palme, la festa di Sukkot, dove la tradizione vuole che ci si rechi in pellegrinaggio a Gerusalemme tenendo un mazzo di ramoscelli in mano composto da palma, mirto, cedro e salice.
Anche quest’anno la Domenica delle Palme cade in piena pandemia mondiale con la differenza però che le celebrazioni potranno essere in presenza sia pur rispettando rigorosamente le normative anti virus (distanziamento sociale, divieto di assembramento, mascherina).

Anche la Settimana Santa di Papa Francesco avrà tempi e ritmi su indicazioni delle normative anti coronavirus, prima fra tutte la perdurante assenza in Vaticano, delle folle che abitualmente popolavano gli appuntamenti dalla Domenica delle Palme fino a quella della Pasqua. In qualche celebrazione potrà essere presente una piccola presenza di fedeli, sempre senza assembramento. Il Santo Padre è, infatti, il primo grande sostenitore della salute e della sua preservazione.
Non a caso è stata proprio la sala stampa vaticana a comunicare che ogni appuntamento si svolgerà con presenza “limitata” di fedeli nel “rispetto delle misure sanitarie previste”. E così in tutta Italia.

Il mio augurio è che questa settimana porti una svolta a questa pandemia, una svolta positiva che sia preludio di un ritorno alla vita normale, Pasqua era, per il turismo italiano, uno degli appuntamenti più importanti per ogni settore, dal balneare al montano, dalle città d’arte ai soggiorni ai laghi. Ancora una volta, invece, la categoria più colpita che, ricordo, non lavora ormai da più di un anno. E naturlmente tutto l’indotto ne risente (trasporti privati, ristorazione, agenzie viaggio, musei, escursioni, lavanderie, fornitori). Cosa dire allora se non “auguri di vero cuore” a chiunque, con questa pandemia, s è trovato senza lavoro e con le difficoltà che ne consegue.