Stanno facendo discutere alcune affermazioni di un noto cantautore italiano che ha detto No al Festival di Sanremo.
Carlo Conti è alle prese con la macchina organizzatrice del prossimo Festival di Sanremo, in moto già da diverse settimane. L’evento che negli ultimi anni ha ripreso smalto e autorevolezza, dopo un periodo di abbandono e snobismo intellettuale, da “Amaedus in poi” rappresenta ormai un passaggio sacro per la televisione italiana, in particolar modo per la Rai. E soprattutto per chi vi partecipa: dopo i Maneskin la storia pare sia cambiata.
Per questo motivo tutto dev’essere studiato e sistemato in maniera impeccabile con scelte attente che sappiano soddisfare il pubblico che come si è constatato da 4 anni a questa parte è composto, forse anche per la maggior parte, da giovani appartenenti alla generazione Z che guardano la kermesse con lo smartphone in mano interagendo in tempo reale sui social.
Sono molti i cantanti che vogliono calcare il palco dell’Ariston, anche storici come Al Bano (che a Verissimo ha espresso il suo desiderio di tornare a gareggiare) e i Jalisse che si sono riproposti ancora una volta con ben due canzoni. C’è invece che va controcorrente rifiutando l’invito di Carlo Conti.
Un sistema che affonda il cantautorato con esperienza
Fabrizio Moro ha detto No al Festival di Sanremo. L’indiscrezione è emersa durante un’intervista che il cantautore romano ha rilasciato a La Stampa. Moro ha affermato di non volersi esporre alla pressione del Festival, confessando che non sopporterebbe lo stress, preferendo invece godersi i frutti della sua carriera ventennale.
Al cantante non piace particolarmente l’idea di “mettersi in fila” con giovani artisti emergenti che hanno appena pubblicato un singolo. Pur rispettando molto Sanremo, che ha segnato momenti importanti della sua carriera, Moro ha chiarito che non parteciperà.
“Viste le dinamiche che ci sono adesso non mi va di fare sala d’attesa insieme a una pletora di ragazzini che hanno pubblicato un singolo o poco più. Sanremo è una luce che ha illuminato il mio percorso e porto un rispetto enorme ma no, non ci sarò”. ha dichiarato.
Nel corso dell’intervista, Moro ha anche espresso critiche nei confronti del sistema musicale attuale, in particolare verso il mondo del rap e lo streaming. Ha sottolineato come, prima del Covid, ci fosse un maggiore equilibrio tra artisti con carriere consolidate e nuovi rapper emergenti, mentre oggi la popolarità sui social media spesso prevale. Pur apprezzando alcuni rapper, come Geolier, Moro ha criticato il ruolo delle piattaforme di streaming, che secondo lui hanno eliminato i filtri e la gavetta necessaria per emergere, con il rischio di sopprimere il cantautorato della sua generazione. Secondo Moro, il successo basato sul numero di stream è una “bufala” e non paragonabile all’acquisto della musica.