Siamo stati quasi tutti Charlie Hebdo, poi siamo stati Francesi, per condannare atti di terrorismo che la Francia aveva subìto. Non è dovuta al terrorismo, ne al Covid 19 la tragedia che si è consumata in Germania, Belgio, Lussemburgo e Olanda. Un maltempo così forte non si era mai visto e ricordato, nemmeno dai più anziani. Alluvioni, case spazzate via, auto galleggianti, alberi sradicati, impianti di energia elettrica e di acqua potabile saltati. Non è forse il caso si sentirsi, in questo frangente, anche un po’ tedeschi, belgi, lussemburghesi e olandesi? Lasciamo stare la politica…la gente nasce, gioisce e soffre in maniera uguale in ogni parte del mondo. E io mi sento un po’ tutti loro. Sono davvero dispiaciuto, impaurito (potrebbe accadere anche da noi), inerme. Vorrei davvero riuscire a fare qualcosa per dare loro una mano. Ma cosa? Si accettano idee.
Il bilancio si aggrava. È salito a 156 morti e 670 feriti il bilancio delle vittime delle inondazioni che hanno colpito la zona occidentale della Germania, Belgio, Lussemburgo e Olanda. Stamattina la polizia Tedesca ha comunicato che nella sola regione della Renania-Palatinato i morti sono 110, portando il bilancio delle vittime in tutto il Paese a 156 comprese le 45 confermate nel Nord Reno Vestfalia. La polizia ha anche confermato 670 feriti nel distretto di Ahrweiler, al centro della crisi in Renania-Palatinato, avvertendo che il numero delle vittime potrebbe aumentare ulteriormente (prosegue la corsa per trovare i dispersi).
In molte delle zone limitrofe le linee elettriche e telefoniche non sono ancora operative. Il maltempo si è spostato nell’Alta Baviera tedesca, dove il distretto di Berchtesgadener Land stanotte ha dichiarato una situazione di emergenza a causa delle piogge torrenziali che hanno colpito l’area.
Intanto la cancelliera Angela Merkel ha in programma di visitare la comunità di Schuld, nell’altopiano dell’Eifel, zona particolarmente colpita dalle inondazioni. Successivamente è previsto un incontro stampa ad Adenau, insieme al premier della Renania-Palatinato, Malu Dreyer e ad altri ministri della regione.
Non smette purtroppo di crescere il bilancio dei morti tedeschi, arrivato a 133 vittime, con il land Renanai-Palatinato che da solo ne ha registrate 63, mentre nel vicino Nord Reno-Vestfalia se ne sono contate finora 43. Colpito duramente anche il Belgio, che conta oltre 20 vittime per buona parte nella provincia di Liegi. Da oltre 24 ore si cerca di svuotare scantinati e cantine con le idrovore, mentre gli elicotteri dei soccorsi sono impegnati nella ricerca di circa 1.300 persone che risultano ancora disperse.
Aiuto e supporto anche dal Veneto per i violenti nubifragi che hanno colpito alcune zone della Germania, Belgio e del Nord Europa: dodici vigili del fuoco sono partiti ieri sera, attorno alle 22, per prestare soccorso alla popolazione e sono già operativi fin dalle prime ore del loro arrivo.
La missione internazionale di protezione civile a cui i dodici hanno preso parte è iniziata dall’aeroporto Marco Polo di Venezia dove mezzi e uomini sono stati imbarcati in un aereo C 130 J dell’aeronautica Militare per raggiungere Liegi, in Belgio. A bordo del velivolo sono stati caricati anche dei fuoristrada e una serie di gommoni per il soccorso alluvionale.
I soccorritori, tutti qualificati per operare in ambiente acquatico alluvionale, sono provenienti dai comandi di Venezia, Padova, Treviso (che ha messo a disposizione due uomini) e della direzione interregionale.