Intesa Sanpaolo: cosa si nasconde dietro le 3.500 nuove assunzioni e 4.000 uscite volontarie entro il 2028?

3500 assunzioni a Intesa San Paolo, ecco cosa si cela dietro le nuove assunzioni: i dettagli e le curiosità

L’evoluzione del settore bancario vede protagonisti protagonisti i giovani e l’innovazione. Intesa Sanpaolo, una delle banche più grandi d’Italia, ha recentemente annunciato un accordo significativo con i sindacati, tra cui First Cisl. Il piano prevede una serie di cambiamenti volti al ricambio generazionale e all’assunzione di nuove figure professionali, con l’obiettivo di preparare il terreno per un futuro sempre più digitalizzato nel panorama finanziario.

L’accordo sottoscritto tra Intesa Sanpaolo e le organizzazioni sindacali rappresenta un passo importante per il ricambio generazionale nel campo del credito. Con un obiettivo di 9.000 uscite, di cui 4.000 volontarie, la banca punta a un riallineamento senza effetti collaterali sul personale. La gestione di questa transizione sarà cruciale per garantire che i dipendenti attuali si sentano supportati e che ci siano opportunità concrete per chi deciderà di lasciare. Le uscite che riguardano la banca saranno in gran parte localizzate in Italia, con 7.000 dipendenti colpiti, mentre 2.000 riguarderanno le controllate estere.

Entro il 2028, Intesa Sanpaolo prevede di effettuare assunzioni di 3.500 giovani a tempo indeterminato. In particolare, 1.500 di questi ruoli saranno dedicati a global advisor, con l’intenzione di migliorare la relazione con la clientela, specialmente in un settore come quello della gestione patrimoniale e protezione. Questo approccio strategico non solo crea nuove opportunità ma mira anche a integrare le competenze digitali necessarie per affrontare la moderna realtà bancaria.

formazione e supporto per le nuove generazioni

Uno degli aspetti salienti dell’accordo è l’importanza rivestita dalla formazione. Intesa Sanpaolo ha messo in evidenza la necessità di equipaggiare i propri dipendenti con le competenze richieste nel futuro, in particolare quelle legate alle nuove tecnologie e ai mestieri emergenti. Questo piano di formazione non è solo una risposta alle esigenze del mercato, ma rappresenta una vera e propria opportunità per ripensare il modello operativo dell’intero gruppo.

L’accordo offre infatti una serie di modalità e criteri che permetteranno ai dipendenti di accedere a percorsi di formazione specifici e adeguati, agevolando così il passaggio dai ruoli tradizionali a posizioni più orientate al digitale. Non solo i dipendenti esterni saranno coinvolti, ma anche quelli già inseriti nel gruppo, garantendo che il capitale umano della banca sia sempre aggiornato e pronto ad affrontare le sfide del futuro.

Banca e strategie innovative- credit pixabay- memagazine.it

il bilancio dell’operazione: risparmi e prospettive

Intesa Sanpaolo ha pianificato che l’accordo porterà a un significativo risparmio sulle spese del personale, una volta a regime, stimato in 500 milioni di euro all’anno dal 2028. Questo passo sarà accompagnato da una contabilizzazione degli oneri nel quarto trimestre 2024, che si prevede sarà di circa 350 milioni di euro al netto delle imposte. Ciò garantirà che l’utile netto della banca per il 2024, stimato a oltre 8,5 miliardi di euro, rimanga invariato e, anzi, potrebbe migliorare la solidità e le prospettive future dell’istituto.

In questo contesto, l’accordo rappresenta non solo un modo per gestire il personale attuale, ma anche una visione a lungo termine che mira a bilanciare le uscite con nuove assunzioni, rivitalizzando così l’organizzazione nel complesso. Con questi cambiamenti, Intesa Sanpaolo si prepara a navigare le sfide future, investendo nelle risorse umane che saranno il fulcro della sua strategia per gli anni a venire, trasformando il modo in cui la banca interagisce con clienti e mercati.

Published by
Antonella Boccasile