Italia campione, orgoglio alle stelle per il nostro Paese dopo il periodo peggiore delle nostre vite

E come sempre la Nazionale finisce sempre per assomigliare alla nazione che rappresenta. La squadra di Mancini ci ha ricordato che essere italiani non è poi così male. Anzi, molto spesso possiamo pure sentirci orgogliosi di esserlo.

Mancava proprio all’appello questa vittoria, una vittoria per una generazione di calciatori e di italiani. Ed è il segno di rinascita che aspettavamo dopo il periodo peggiore delle nostre vite, come fu il Mondiale 1982 dopo gli anni di piombo. Difficile dire chi ne avesse più bisogno, se gli azzurri o noi.

Si dimentica in questi momenti il campionato italiano e si diventa una sola squadra: ITALIA. E le soddisfazioni anche per coloro che in Italia o in Champions non hanno vinto nulla, sono finalmente arrivate a Wembley. Quimdi, ancora una volta si dimostra che l’Italia e gli italiani, quando si uniscono e sono d’accordo, sono INVINCIBILI. Non avevamo solo l’Italia a tifare per la nostra Nazionale, avevamo l’Europa intera. Sarà perchè l’Italia è comnque ben amata da tutti? Tutti almeno una volta nella vita devono venire in Italia.

Tutti quanti noi sentivamo la nostalgia e la necessità di una festa non meno di loro. Molti italiani sono usciti di casa per la prima volta stanotte dopo mesi; e l’hanno fatto per celebrare una vittoria collettiva. Appena un mese fa non se l’aspettava nessuno.

Non è forse una grandissima squadra, quella che ha conquistato il secondo campionato europeo della nostra storia e ha fatto suonare «Notti magiche» nel tempio del calcio inglese. Nulla a che vedere con la Nazionale che vinse nel 1968: Zoff, Facchetti, Mazzola, Anastasi, Rivera, Riva… Ma è senz’altro un grandissimo gruppo; che manda per primo a ricevere la medaglia lo sfortunato Spinazzola con le stampelle. Non si diventa mai campioni per caso. Non senza una base tecnica e una forza morale. Il calcio non è metafora della vita e della politica; ma la Nazionale finisce sempre per assomigliare alla nazione che rappresenta. In questo mese, la Nazionale di Mancini ci ha ricordato che essere italiani non è poi così male. Anzi, molte volte possiamo pure sentirci orgogliosi di esserlo.

Renato Trincanato
La vita...è un viaggio. Dunque, viaggiate! Chi sono io? Prima di tutto sono fin troppo razionale...l'istinto lo uso molto poco e prima di fare delle scelte devo pensare parecchio. Sono molto realista, non mi creo illusioni, non spero in cose su cui non c'è più speranza. Accetto la realtà,ma spesso non la condivido. Sono anche romantico sotto un certo punto di vista. Sono permaloso (nei limiti): una battuta a cavolo nel momento sbagliato sul mio carattere, sul mio abbigliamento o su qualsiasi altra cosa può essere fatale per la mia ira... Sono nervoso perennemente, credo...mi preoccupo per mille persone e prima di qualche prova importante sono sempre in tensione. Sono anche molto altruista, se un amico/a ha bisogno di sfogarsi io ci sono in qualsiasi momento, garantito. Sono io.
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