Lockdown per coronavirus, città e paesi deserti…ecco chi spunta all’orizzonte!

Ciao ciao a tutti carissimi amici lettori, eccoci ancora qui insieme dopo la Pasqua. Spero che l’abbiate trascorsa il più normalmente possibile seppure nella sua anormalità.

Beh stamane avevo deciso di tagliare l’erba del giardino, dare una sfoltita alla siepe di casa, insomma classici lavori primaverili. E tra i rami della siepe, intravvedo un nido: una merla in cova. Logicamente lascio perdere tutti i lavori, il giardino è diventato subito zona off limits, cosicchè riusciremo a garantire la giusta tranquillità alla famigliola De Merlis (questo è il nome che abbiamo loro attribuito), anchè perchè poco più in là c’era proprio il maschietto, tutto nero col suo becco giallo.
Tutto questo mi ha portato a far riflettere proprio su alcune notizie che abbiamo sentito in questi ultimi giorni. L’emergenza Covid-19 nel mondo ha svuotato le strade da macchine e persone e nelle piazze delle metropoli tornano a passeggiare cani, gatti, ma anche specie meno urbane come cerbiatti, pavoni e puma. Mentre le persone sono chiuse in casa a causa delle misure restrittive di distanziamento sociale, prese in gran parte del mondo, per contrastare l’emergenza Covid-19, strade e piazze delle città si riempiono di animali delle specie più varie.

A Nara, in Giappone, un cervo passeggia davanti a un negozio di souvenir. In realtà Nara è un’antica località giapponese nota ai turisti per il passeggio dei cervi nelle strade. A causa della diffusione dell’epidemia, però, la città ha subito un’enorme calo dei visitatori e i cervi girano indisturbati, in Galles, le capre di montagna che generalmente vivono sul promontorio Great Orme sono scese nella città balneare di LLandudno o ancota in Cile, dei Puma sono scesi a passeggio nelle città. A Città del Messico si sono visti gli scoiattoli mentre a Dubai passeggiano tranquillamente dei magnifici pavoni. E qui in Italia?


Beh sicuramente ha fatto notizia l’avvistamento di delfini a ridosso di Venezia, nella laguna proprio di fronte a Piazza San Marco, ma Venezia è stata visitata anche da cigni reali che sono atterrati in alcuni canali della città mentre una coppia di Germano Reale ha fatto il nido e deposto le uova in un incavo di un imbarcadero dei vaporetti, ora momentaneamente chiusi per la riduzione di corse dei mezzi pubblici. Ah si, l’acqua dei canali di Venezia, trasparente coma non mai.



E ancora, un meraviglioso e coloratissimo fagiano è stato immortalato ad Oderzo, nel trevigiano, mentre a Milano, nei parchi pubblici spuntano le lepri e, cosa alquanto inconsueta ma meravigliosa, un’aquila reale sorvola la città per oltre mezz’ora. E poi cinghiali a Roma con la compagnia di alcune anatre selvatiche che visitano la “Barcaccia”, Genova che saluta cinghiali e caprioli, un po’ come in Trentino. Insomma, l’isolamento delle città favorisce la riscossa degli animali che si appropriano degli spazi riservati all’uomo e, per una volta, succede il contrario di quello che è invece accaduto sinora. L’uomo ha invaso, distrutto, profanato, gli habitat degli animali autoctoni di ogni continente (ricordiamo cosa è successo in Australia ultimamente?) ed ora non ci resta che salutare, accettare e convivere con loro per le strade delle nostre città? Forse, e dico forse, una piccola nota positiva del Covid-19?