L’istituzione del Garante Nazionale per le Disabilità, operativa dal 1 gennaio 2024, segna un significativo progresso per la protezione e la promozione dei diritti delle persone con disabilità in Italia. Questo nuovo ente, previsto dal decreto legislativo n.20 del 2024, offre un quadro normativo che mira a garantire l’effettiva esigibilità dei diritti delle persone disabili e dei loro familiari. Roberto Speziale, presidente dell’Anffas, ha condiviso con il servizio di informazione ANSA le implicazioni e le funzioni principali del Garante.
La nomina e le funzioni del Garante Nazionale
Il Garante Nazionale per le Disabilità è stato ufficialmente nominato il 24 dicembre scorso, con l’avvocato Maurizio Borgo nel ruolo di presidente e il professor Francesco Vaia e il dottor Antonio Pelagatti come componenti. Questa figura si propone di affrontare in modo attivo le problematiche legate ai diritti delle persone disabili, agendo non solo come un’autorità di supervisione, ma anche come un agente di cambiamento. A differenza dei Garanti regionali, la cui funzione è prevalentemente di raccordo tra le istituzioni locali e il mondo associativo, il Garante Nazionale dispone di poteri eccellenti, una struttura organizzativa e i mezzi adeguati per intervenire direttamente in caso di violazioni dei diritti.
Roberto Speziale ha sottolineato che il Garante sarà una risorsa cruciale per le persone con disabilità e le loro famiglie, proponendosi come un’autorità a cui rivolgersi in primo luogo. Questa istituzione ha il compito di garantire che gli individui non subiscano discriminazioni e che i loro diritti siano pienamente rispettati. La presenza di questa entità è vista come un passo necessario per creare una società più inclusiva e giusta.
L’accordo sull’accomodamento ragionevole
Un punto cardine di questo nuovo mandato è l’istituto dell’accomodamento ragionevole, introdotto dalla legge 62 del 2024. Questa normativa stabilisce che le persone con disabilità devono ricevere il supporto necessario per esercitare i loro diritti, senza dover affrontare oneri eccessivi. L’accomodamento ragionevole implica interventi che possono essere attuati senza gravi difficoltà o costi insostenibili, facilitando così l’accesso ai servizi e all’inclusione sociale.
Speziale ha fatto notare che, se i diritti non vengono rispettati, le persone disabili possono rivolgersi all’autorità giudiziaria, che può intervenire anche nella fase iniziale del processo. In questo modo, il Garante Nazionale non solo svolge un ruolo di vigilanza, ma offre anche un percorso legale per chi sente di avere subito ingiustizie.
La riforma delle disabilità e le sue implicazioni
Un altro elemento significativo è rappresentato dal secondo decreto attuativo della riforma delle disabilità, che include misure relative alla valutazione delle performance dei dirigenti pubblici in base alle loro azioni per garantire i diritti delle persone con disabilità. Questa valutazione aggiunge una dimensione di responsabilità alle funzioni pubbliche, evidenziando l’importanza di azioni concrete verso l’inclusione e la tutela dei diritti.
Speziale ha espresso un parere positivo su queste misure, ritenendole fondamentali per promuovere un ambiente in cui i diritti delle persone con disabilità non solo siano riconosciuti, ma anche attivamente tutelati. La sinergia tra il Garante Nazionale e le istituzioni locali è vista come un modo per garantire che le politiche pubbliche siano implementate in maniera efficace e che i diritti delle disabilità diventino una priorità condivisa.
L’istituzione di questo ente rappresenta dunque un momento cruciale per il futuro dei diritti delle persone con disabilità in Italia, portando con sé nuove opportunità e strumenti per affrontare le sfide esistenti.