Pensioni, cosa cambia con la nuova Legge di Bilancio: si può lasciare il lavoro già a 59 anni

Pensione legge di bilancio

La prossima legge di bilancio e il futuro delle pensioni in Italia: cosa cambia per chi è prossimo a lasciare il lavoro.

La prossima legge di bilancio si preannuncia come un momento cruciale per il futuro delle pensioni in Italia, introducendo significative novità che potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui i lavoratori approcciano la fase della pensione. Tra le misure più discusse e attese vi è senza dubbio quella relativa alla possibilità di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro, una prospettiva che interessa molti italiani desiderosi di godere prima del meritato riposo dopo anni di contributi.

Una delle novità più rilevanti riguarda la cosiddetta “opzione donna” che consente alle lavoratrici di accedere alla pensione anticipata rispetto all’età standard prevista dalla normativa vigente. La misura, rivolta specificamente alle donne, si arricchisce ora di nuove possibilità che estendono il beneficio a categorie finora meno considerate nel dibattito previdenziale: invalide e caregiver.

L’opzione donna: una nuova opportunità per le lavoratrici

Secondo quanto previsto dalla nuova legge di bilancio, sarà possibile lasciare il lavoro già a 59 anni per quelle donne che ricadono nelle categorie specifiche definite dalla normativa. In dettaglio, la misura consentirà le uscite dal lavoro a 61 anni per le donne invalide e per le caregiver senza figli avuti, purché abbiano maturato almeno 35 anni di versamenti contributivi.

Come funziona opzione donna
Per quelle donne che hanno avuto più di due figli è possibile accedere alla pensione già a 59 anni – Memagazine.it

Per le invalide e le caregiver con un solo figlio, l’età minima per accedere alla pensione anticipata scende a 60 anni, sempre con il requisito dei 35 anni di contributi. Ancora più vantaggiosa è la situazione per quelle donne che hanno avuto più di due figli: in questo caso è possibile accedere alla pensione già a 59 anni, un’opportunità significativa che mira a riconoscere l’impegno e i sacrifici delle donne nel conciliare lavoro e famiglia.

Un’altra categoria particolarmente tutelata dalla nuova normativa sono le licenziate o le addette ad imprese in crisi. Per queste lavoratrici non vi sono distinzioni basate sul numero dei figli: possono accedere alla pensione anticipata indipendentemente dalla loro situazione familiare, purché soddisfino i requisiti anagrafici e contributivi previsti.

È importante sottolineare come anche questa misura continui ad essere contributiva: ciò significa che l’accesso alla pensione anticipata non comporta penalizzazioni sul montante da percepire una volta raggiunta l’età pensionabile standard. Tuttavia, è fondamentale completare i requisiti anagrafici e contributivi entro il 31 dicembre dell’anno precedente all’uscita dal lavoro per poter beneficiare delle nuove opportunità offerte dalla legge.