Per Qualcuno Sei un IronMan

Avere l’opportunità di intervistare persone, per me speciali, ti porta a conoscerne di veramente grandi, che nonostante i loro obiettivi raggiunti rimangono umili, coerenti con il loro credo, liberi da convinzioni limitanti.
Una di queste persone l’ho conosciuta tanto tempo fa e, solo grazie a questa rubrica, ho avuto l’occasione di capire che persona meravigliosa è. Lui è un insegnante di yoga e anche imprenditore edile e padre di famiglia.
Ci diamo appuntamento un giovedì di ottobre alle ore 18.00, arrivo davanti alla porta di casa sua e trovo la chiave sulla toppa, vedere questo mi dà la sensazione che la casa sia aperta a chiunque e che ognuno sarà ben accolto. Busso, da dentro la sua voce mi dice: “avanti”. Apro e vengo inebriata da un forte profumo di incenso; facendo il passo per varcare l’uscio ho la sensazione di entrare in un’altra dimensione, si respira tranquillità e serenità. L’arredamento è semplice, c’è il necessario: niente di più e niente di meno.
Mi chiede di togliere le scarpe e poi mi accompagna nella stanza dove tiene le lezioni di yoga. In fondo, vicino alla parete, c’è una candela accesa, un tappeto con un cuscino, tutto ciò è circondato da piante, ci sono delle campane tibetane e degli amuleti, capisco che quella è la sua postazione abituale quando tiene le sue lezioni. Vorrei tanto sapere cosa sono quegli oggetti e che significato hanno, ma non ho il coraggio di chiedere. Si siede prendendo la posizione dello yogin. Davanti a lui c’è un altro tappeto con un cuscino: è per me.
Mi accomodo, ma dopo poco sono costretta ad alzarmi, non sono abituata a quella posizione e mi accomodo sul gradino di una scala vicina, che porta al piano superiore. C’è un po’ di imbarazzo da parte mia, forse perché ho sempre avuto grande stima per lui, l’ho sempre ritenuto una persona capace di tutto. Mi tranquillizza sapere che mi ero preparata delle domande guida per avere una linea da seguire. Lui mi guarda negli occhi e con un sorriso dolce mi dice: “io ho riflettuto ed ho deciso di non fare l’intervista, perché non credo di essere la persona che tu cerchi per questo tipo di articolo, non mi sento un ironman.” Queste parole non mi stupiscono, forse perché me l’aspettavo. Ricambio il sorriso e guardandolo sempre negli occhi cerco di fargli cambiare idea, con scarso risultato.
Depongo le armi: carta e penna. Però non voglio andarmene, voglio sapere, quelle domande le voglio fare.
Alla fine sono rimasta solo un’ora e solo perché il mio telefono mi ha riportato alla realtà. Abbiamo parlato molto: di tutto, di lui, di me e dell’universo. Purtroppo non posso raccontarvi nulla. In quella stanza, ormai illuminata solo dalla luce di quella candela, stavo bene, mi sentivo amata ed accettata per quello che sono, senza pregiudizi ed aspettative. Ho provato un senso di serenità che non avevo mai provato prima. La sua voce trasmetteva le sue emozioni: a volte pacata e calma, a volte vivace e coinvolgente.
Le sue parole sapevano crearmi l’immagine di ciò che stava dicendo. Sono uscita da quella casa con un grande sentimento di gratitudine nei suoi confronti, ho percorso il vialetto verso l’auto con la testa leggera, avevo una percezione diversa dell’ambiente che mi circondava, ho capito quanto mi ha dato in così poco tempo. Io sono dell’opinione che una persona che sa darti tutte queste emozioni con semplicità, sa parlare dei suoi pensieri con tanta naturalezza, che ha raggiunto così tanti obiettivi rimanendo umile, con la voglia di imparare ancora tanto, non può che essere un ironman. Sarei rimasta all’infinito per sapere ancora e ancora.
Sono tornata arricchita di questo sapere: “non è importante ciò che pensano gli altri, non è importante se la vita ti mette davanti a degli ostacoli, quello che conta veramente è avere l’obiettivo ben chiaro in mente e vivere ogni giorno con entusiasmo, con la certezza che tutto andrà come vuoi tu”.
Autore: Donatella Secco