Primo Dicembre giornata mondiale contro l’Aids.

Dal 1982, nel mondo sono decedute di Aids oltre 25 milioni di persone. Per questo, ogni anno il primo dicembre, è indetta la giornata mondiale contro l’Aids: in modo da diffondere le giuste misure di prevenzione e rendere consapevoli i giovani (ma non solo) dei comportamenti e degli stili di vita da adottare. Giovani come quelli che nel 1995, a “Generazione X”, hanno esposto i propri dubbi e le perplessità in studio di fronte a un medico, pronto a rispondere a tutte le loro domande.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono più 75 milioni le persone infettate a partire dal 1982 e più di 37,9 milioni quelle che oggi convivono con il virus dell’HIV.
Parlare di Aids durante la pandemia del Covid-19 può sembrare fuori luogo ma purtroppo il Coronavirus non ha attenuato la diffusione dell’HIV.
Il 1 dicembre 2021 ricorre il quarantesimo anniversario della scoperta dell’AIDS, che continua a essere un grave problema di salute pubblica globale.
Non esiste una cura per l’infezione da HIV. Tuttavia, grazie all’efficacia delle terapie, l’infezione da HIV è diventata una condizione di salute cronica gestibile, che consente alle persone che vivono con l’HIV di condurre una vita lunga e sana. Si stima che alla fine del 2020 circa 38 milioni di persone convivono con l’HIV, 700.000 mila sono morte per cause correlate all’HIV e 1,5 milioni hanno contratto l’HIV.
In questo contesto diventa sempre più importante promuovere buone pratiche di promozione della salute a partire dalle nuove generazioni. Sono solo i comportamenti personali, infatti, che possono fare la differenza.
Ci sono purtroppo ancora molte informazioni errate, confuse e fantasiose diffuse fra i giovani, in particolare nel web che veicola una vera e propria cultura delle fake news. Per questo motivo è indispensabile presidiare i social network con messaggi corretti scientificamente.
Speriamo dunque che anche per il Covid-19 così come per l’AIDS, si trovi subito una terapia e una cura in modo tale da curare, appunto, coloro che dovessero avere uno sfogo della malattia molto forte e che rischiano la terapia intensiva.