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Questo è il borgo amato da Federico II: si trova in Basilicata ed è un vero sogno (ecco cosa vedere)

Questo borgo racconta una lunga storia che vale la pena da conoscere e ascoltare: ecco dove si trova, i dettagli

Nel cuore della Basilicata, si trova Venosa, un luogo ricco di storia e cultura che attira visitatori in cerca di esperienze uniche. Qui, l’autunno non è solo una stagione di cambiamento, ma un’ottima occasione per gustare i sapori locali e scoprire le tradizioni di un borgo che ha molto da offrire. Non si tratta solo di un viaggio nel tempo, ma di un’immersione nei profumi e nelle delizie culinarie che rendono questa terra così speciale. Venosa, infatti, è tra i luoghi magnifici che hanno accolto Federico II, una sorta di testimone silenzioso di epoche passate.

Un viaggio nel tempo a Venosa

Venosa è nota per la sua lunga storia che si intreccia con quella dell’antico poeta romano Orazio, nato qui nel 65 a.C. Questo borgo è come un museo a cielo aperto, dove le rovine romane si mescolano a una struttura medievale che fanno da sfondo a un’esperienza incantevole. Le antiche architetture e i monumenti religiosi forniscono una visione straordinaria di ciò che era e ancora è questo luogo. Tra i tesori da vedere, spicca l’Abbazia della Santissima Trinità datata al VI secolo, che rappresenta un perfetto esempio di architettura mista, comprendente stili paleocristiani, romanici, gotici e addirittura Longobardi e Normanni. Gli affreschi che decorano l’interno e le colonne antiche creano un’atmosfera avvolgente.

Altri luoghi di estremo interesse sono la chiesa “Incompiuta”, che rimane un progetto mai concluso, e il Battistero, parte essenziale del complesso architettonico. Non si può dimenticare il Castello Aragonese, costruito nel XV secolo, che oggi ospita il Museo Archeologico Nazionale di Venosa, affiancato da un parco archeologico con i resti di un antico anfiteatro romano, terme e catacombe ebraiche risalenti all’epoca altomedievale, che raccontano di una comunità ebraica che un tempo popolava la zona. Le catacombe, con le loro iscrizioni in latino, greco ed ebraico, sono testimonianze preziose di una conviviale diversità religiosa. Orazio ha spesso menzionato Venosa nelle sue opere, e qui, gli eventi che celebrano il suo patrimonio culturale abbondano.

Sapori e profumi della tradizione

Il ponte dei morti, dal 1° al 3 Novembre, offre l’opportunità di esplorare il centro storico di Venosa attraverso banchi di degustazione dedicati a vini e prodotti locali. Questo è un tempo d’oro per gli amanti del vino, che possono godere di etichette locali ed una selezione di vini nazionali, in un’atmosfera che celebra il patrimonio enologico della Basilicata. Un viaggio che accoglie visitatori con una gamma di sapori, permettendo così di comprendere le tradizioni vinicole. L’Aglianico, ad esempio, ha origini greche ed è una delle varietà più pregiate. Cresce magnificamente nelle aree vulcaniche del Monte Vulture, dove il terreno vulcanico e il clima favorevole contribuiscono a un vino complesso e avvolgente. Al naso, si avvertono profumi di frutti di bosco, spezie come pepe nero e cannella, e con un affinamento adeguato in legno, si produce un vino equilibrato che conquista i palati più esigenti.

Aglianico del Vulture è una DOC, mentre l’Aglianico del Vulture Superiore è una DOCG, che indica un vino prodotto seguendo regole più rigorose con una gradazione alcolica maggiore. Anche il Greco, un altro vitigno, deve la sua presenza alla storia dei coloni della Magna Grecia, e anche qui ha trovato la sua casa. Questo vitigno è in parte sinonimo della DOC Matera, e contribuisce a mettere in risalto la biodiversità enologica della Basilicata, un grande valore per il territorio.

borgo amato da Federico II, ecco dove si trova- memagazine.it

Cucina lucana: un trionfo di gusti

Proseguendo l’esplorazione gastronomica, non si possono trascurare i prodotti a marchio DOP della Basilicata, i quali rappresentano il miglior biglietto da visita per la regione. Un protagonista indiscusso è il Caciocavallo Silano, un formaggio semiduro di pasta filata, che si ottiene da latte vaccino intero proveniente da animali allevati in loco. Questo formaggio ha antiche origini, e il suo nome deriva dall’abitudine di appendere le forme a coppie su pertiche di legno. Grazie alle sue qualità nutrizionali e versatili, il Caciocavallo è perfetto sia da gustare da solo, sia in preparazioni più elaborate, equilibrando bene il sapore anche con carne rossa e funghi.

Un abbinamento ideale è accostare un Caciocavallo ben stagionato con un buon Aglianico del Vulture, creando una sinfonia di sapori che rappresenta al meglio la Basilicata. In questo modo, ogni pietanza racconta una storia, restituendo esperienza sensoriale e tradizione, in una terra che celebra le sue radici gastronomiche e culturali. Venosa si rivela così un perfetto connubio di storia, arte e sapori, un viaggio che invita a scoprire e riscoprire le meraviglie di questa incantevole regione.

Published by
Antonella Boccasile