Rivelazioni choc nel caso Pierina Paganelli: le chat di Louis Dassilva non contengono foto di Manuela Bianchi

Le indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli, l’anziana brutalmente uccisa con 29 coltellate il 3 ottobre 2023 a Rimini, continuano a destare grande interesse e preoccupazione. Questo crimine orrendo, avvenuto nel garage del comprensorio di via del Ciclamino, ha scosso non solo la città romagnola, ma l’intero paese, mettendo in luce questioni di sicurezza e la fragilità delle relazioni umane. Al centro delle indagini c’è Louis Dassilva, il principale indagato, la cui vita e relazioni potrebbero rivelarsi cruciali per comprendere il movente dell’omicidio.

Indagini sui dispositivi elettronici di Dassilva

Recentemente, gli investigatori hanno concentrato la loro attenzione sui dispositivi elettronici di Dassilva, in particolare su un cellulare Samsung e un iPhone. Entrambi i dispositivi sono registrati con utenze diverse e la perizia è stata affidata all’ingegnere Giuseppe Ferraro, un consulente esperto, che presenterà la relazione finale durante l’udienza del 10 febbraio. Questo approfondimento potrebbe fornire dettagli significativi sulla vita personale di Dassilva e sulla sua relazione con Manuela Bianchi, nuora della vittima.

L’analisi dei dispositivi ha rivelato una serie di messaggi tra Dassilva e Bianchi, suggerendo una relazione extraconiugale che risale a diversi mesi prima della tragedia. Tra i messaggi recuperati, alcuni risultano inquietanti, come ad esempio:

  1. “Tesoro non è niente, passerà pensando solo e unica persona sei tu” – inviato il giorno dopo la morte di Giuliano, marito di Manuela.
  2. “Se ti avessi qui ora, avvicinerei il mio corpo al tuo” – un messaggio con evidente connotazione romantica.

Questi scambi di messaggi mettono in luce una dinamica complessa e potenzialmente tossica tra i due.

Assenza di prove fotografiche

Nonostante la natura compromettente dei messaggi, dai dispositivi analizzati non sono emerse foto o video di Manuela Bianchi. L’unica traccia multimediale trovata è stata l’immagine del profilo WhatsApp di Dassilva. L’assenza di prove fotografiche ha sollevato interrogativi sulla natura della relazione e sul coinvolgimento di Dassilva nell’omicidio. Questo aspetto è fondamentale per gli inquirenti, poiché potrebbe suggerire una relazione più clandestina e ridurre la possibilità che Manuela fosse complice o avesse un ruolo attivo nel delitto.

Prossimi sviluppi delle indagini

Le indagini non si fermano qui. È previsto un esperimento probatorio per il prossimo 11 febbraio, in relazione alla telecamera di sorveglianza della farmacia vicina al luogo del delitto. Secondo gli investigatori, la “cam3” avrebbe ripreso l’assassino di Pierina Paganelli, e questo esperimento sarà cruciale per chiarire la dinamica dell’omicidio. Il giudice per le indagini preliminari, Vinicio Cantarini, ha stabilito le modalità e le condizioni in cui l’esperimento dovrà essere effettuato, sottolineando l’importanza di questo passaggio.

L’omicidio di Pierina Paganelli ha messo in luce non solo la brutalità del crimine, ma anche le complesse relazioni familiari e affettive che possono celarsi dietro tragedie di questo tipo. La figura di Dassilva, coinvolto in una relazione con Manuela, aggiunge drammaticità alla vicenda. La comunità di Rimini segue con trepidazione gli sviluppi delle indagini, sperando che la verità emerga e che giustizia venga fatta per Pierina, la cui vita è stata stroncata in modo così violento e inaspettato.

Mentre le prove continuano a essere analizzate e si attende l’esito della perizia e dell’esperimento probatorio, l’attenzione rimane alta su questo caso che ha scosso le coscienze e lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva della città. La ricerca della verità e della giustizia per Pierina Paganelli è un compito fondamentale per le autorità e per l’intera comunità, che desidera ardentemente che simili tragedie non si ripetano in futuro.

Published by
Camilla Ferraro