Riccardo Scamarcio e la confessione sul primo incontro con Jhonny Deep: ecco dove si trovava, i dettagli della vicenda
Riccardo Scamarcio ha recentemente condiviso un episodio davvero bizzarro durante una conferenza stampa per il film “Modi – Tre giorni sulle ali della follia”. Questo film rappresenta il tanto atteso ritorno alla regia di Johnny Depp, che si è fatto aspettare a causa di un imprevisto con il suo volo. Dopo oltre due decenni dal suo debutto alla regia con “Il coraggioso”, Depp torna a dirigere raccontando le intense 72 ore della vita dell’artista Amedeo Modigliani.
Nel ruolo di Amedeo Modigliani, Riccardo Scamarcio ha rivelato diverse curiosità sul suo approccio al personaggio. Durante la conferenza stampa, ha descritto Modigliani come un “alter ego” di Johnny Depp, evidenziando le similitudini tra i due artisti. “Ho percepito che questo personaggio riflette tutta una serie di dinamiche un po’ anarchiche, ingenue e pure. Una personalità sempre pronta ad esplodere”, ha dichiarato Scamarcio. Questo non è solo un lavoro per lui, ma un viaggio nella complessità dell’artista. “Ho unito i puntini”, ha aggiunto, suggerendo che Modigliani somiglia a Depp, ma anche a lui stesso, seppur con una certa distanza dalla sua essenza.
Scamarcio ha anche rivelato dettagli inediti sul primo incontro con Depp, che è avvenuto in un contesto piuttosto interessante. “Ho incontrato Johnny Depp in videocall”, ha raccontato l’attore, spiegando che lui si trovava in un autogrill mentre Depp era collegato dal suo ufficio a Londra. Questi piccoli dettagli rendono l’incontro tra i due ancora più affascinante e certamente non comune. Una chiamata che era stata inizialmente programmata per la serata ha subito un ritardo, costringendo Riccardo a contattare Johnny in un distributore di benzina. “Quando Depp ha visto lo sfondo, mi ha chiesto che cosa avessi alle spalle, e io ho risposto ‘Sono Arbre Magique, i profumatori’”, un momento di leggerezza che ha simbolizzato l’inizio di una grande collaborazione.
Nel film, accanto a Riccardo Scamarcio c’è un altro colosso del cinema: Al Pacino. La presenza dell’attore americano nel film ha reso il progetto ancora più ambizioso e ha lasciato Scamarcio incredulo. “Finché non abbiamo girato la scena insieme a lui non ci ho creduto”, ha rivelato l’attore, incredulo di poter recitare fianco a fianco con uno dei suoi idoli. “Non può essere possibile che io sia il protagonista di un film di Depp e Pacino il comprimario”, ha continuato Scamarcio, trasmettendo l’emozione di quel momento.
Pacino nel film interpreta un collezionista americano, e il suo contributo al progetto porta una notevole esperienza e carisma. La presenza di un attore di tale calibro contribuisce a dare maggiore profondità e rilievo alla pellicola, arricchendola con personali sfumature. Per Scamarcio, che si trova a esplorare il complesso universo di Modigliani, recitare al fianco di Pacino è stata un’esperienza semplicemente “incredibile”. La sinergia tra i due attori potrebbe rappresentare uno dei punti di forza del film, amplificando l’impatto emozionale della storia.
Allo stesso modo, il film affronta il delicato tema del rapporto fra chi finanzia l’arte e gli artisti stessi: una questione di grande attualità. “Noi sappiamo benissimo che i soldi servono per fare i film”, ha dichiarato Scamarcio, evidenziando come questa necessità finanziaria stia influenzando sempre di più le produzioni cinematografiche. “Ma sta diventando un sistema molto limitante”, ha aggiunto, con preoccupazione per il momento che vive il cinema attuale, dove la parte economica e il marketing sembrano prevalere su elementi più creativi e autentici.
L’arte, per gli artisti, è intrinsecamente intima e necessaria. “Spesso questi due aspetti, soldi e arte, non vanno d’accordo”, ha chiarito Scamarcio. Questa tensione tra progressi economici e creatività rappresenta una sfida per coloro che cercano di esprimere la loro visione artistica senza compromessi. Queste riflessioni portano il film a una dimensione più profonda, elevando così il suo messaggio. Nel contesto di un’industria sempre più commercializzata, la ricerca di equilibrio tra arte e business diventa fondamentale per il futuro di chi lavora nel mondo del cinema, riflettendo nuove sfide e opportunità.