Sparatoria a Chiarano: la misteriosa caccia al suocero della vittima e l'arresto della fidanzata del figlio
Una tragica sparatoria ha scosso la tranquilla località di Chiarano, in provincia di Treviso, nel pomeriggio di ieri. L’episodio è avvenuto davanti alla gelateria Iryna e Julia, dove Alex Lucchesi, un 52enne con un passato criminale, ha aperto il fuoco contro il genero di 29 anni, attualmente ricoverato in condizioni serie ma in miglioramento. La vittima, che si trovava con la moglie e i due bambini piccoli al momento dell’attacco, ha subito un grave colpo alla schiena, con il proiettile che si è conficcato nella spina dorsale.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Lucchesi, un pluripregiudicato noto per reati di rapina e furti, avrebbe agito in preda a un forte impulso di vendetta o di rabbia, ma le motivazioni alla base dell’attacco rimangono ancora sconosciute. La moglie della vittima, presente alla scena, ha descritto momenti di terrore, raccontando come, al suono degli spari, si sia immediatamente rifugiata dietro il banco della gelateria insieme ai suoi bambini. “Era suo papà quello che aveva sparato”, ha riferito la donna, che ha vissuto attimi di panico e angoscia, tanto da svenire a causa dello shock.
Dopo la sparatoria, Lucchesi è fuggito e le forze dell’ordine hanno avviato una serrata caccia all’uomo, concentrando le ricerche nelle province di Treviso e Venezia. Le indagini si sono intensificate e, nel pomeriggio, è stata rinvenuta l’auto utilizzata per l’agguato, una vettura identificata grazie al sistema di targa system. Al volante c’era il figlio di Lucchesi, Donovan Locato, 37 anni, sospettato di aver aiutato il padre a fuggire, ma al momento non è stato arrestato.
Intanto, la fidanzata di Locato, Deborah Polato, di 52 anni, è stata arrestata a bordo di un’altra auto, una Fiat Panda, che seguiva il veicolo del figlio di Lucchesi. Durante il controllo, gli agenti hanno rinvenuto una pistola Glock calibro 9, presumibilmente utilizzata nell’agguato. La Polato è stata quindi accusata di porto abusivo di arma da fuoco, in quanto la pistola presentava la matricola abrasa, un chiaro indicativo di attività illecite.
L’episodio ha suscitato grande preoccupazione tra i residenti di Chiarano, una località nota per la sua tranquillità e il suo ambiente familiare. La titolare della gelateria, testimone dell’accaduto, ha descritto la vittima come un cliente abituale, educato e rispettoso. “Veniva spesso con la sua famiglia a bere un caffè. Mai avuto problemi, sempre educato”, ha dichiarato, esprimendo incredulità per la violenza del gesto. La comunità è scossa e incredula, cercando di comprendere come un evento così drammatico possa verificarsi in un contesto considerato sicuro.
Nel frattempo, la vittima della sparatoria è stata operata alla colonna vertebrale e attualmente si trova in area chirurgica, con i medici che hanno confermato un netto miglioramento delle sue condizioni. L’intervento chirurgico ha avuto successo e, sebbene la strada verso la completa guarigione possa essere lunga, i medici sono ottimisti riguardo al recupero del giovane. La famiglia della vittima, oltre a dover affrontare il trauma dell’evento, ora deve anche gestire le conseguenze fisiche e psicologiche di quanto accaduto, in particolare per i due bambini che hanno assistito a una scena così violenta.
Le indagini continuano, con le forze dell’ordine che stanno raccogliendo informazioni e testimonianze per ricostruire il quadro completo della situazione. L’arresto di Deborah Polato rappresenta un passo significativo, ma la cattura di Alex Lucchesi rimane l’obiettivo principale delle autorità. Le ricerche si stanno estendendo anche oltre i confini delle province vicine, con la speranza di trovare il fuggitivo il prima possibile.
Nel frattempo, il clima di paura e incertezza persiste a Chiarano e nelle aree circostanti. Molti residenti si chiedono come sia possibile che una simile violenza possa manifestarsi in una comunità così unita e pacifica. Le autorità locali stanno intensificando la loro presenza sul territorio, cercando di rassicurare i cittadini e garantire la loro sicurezza. Il dramma di Chiarano rappresenta un triste promemoria della fragilità della vita e della potenziale violenza che può nascondersi dietro le porte delle famiglie, anche in contesti che sembrano sereni.